11 I l  Natale  è  alle  porte.  L’aria  di  festa  si  respira ovunque. E’ cominciata la corsa ai regali. Ma la gente che cosa pensa del Natale ? Perché tanta frene- sia? Quanto è sentito il profondo messaggio religioso, quanto  è  una  semplice  tradizione?  Lo  domandiamo nei nostri quartieri. Cominciamo dai giovani, chieden- do  loro  come  si  preparano  alle  imminenti  festività natalizie. Siamo in via della Lucchina, a Casal del Marmo; l’aria  è  discretamente  pulita,  c’e’  del  verde.  Ci  sono giostre  elettriche  e  di  legno,  cinema  multisala,  iper- mercati. Niente babele di rumori e di traffico. Case a schiera, molte col giardino, ricordano le strade di un paese. A rispondere alla nostra domanda è subito  Ales- sia,  che  ha  venti  anni.  “Certo  -  ci  racconta  -  non  è come quando si era bambini. Allora addobbare l’Al- bero, creare il Presepe, attendere i doni la notte del 24 era molto emozionante. Oggi il giorno di Natale è un po’ il momento in cui , volendo o no, devi fare i conti con te stesso. Se ti senti solo, se non sei gratificato dai rapporti affettivi, è come se ricevessi una spinta in più per  riflettere,  per  chiederti  quali  possano  essere  le cause e cominciare a modificarti” “ Viviamo  sempre  di  corsa  -  aggiunge  Claudio, che di anni ne ha diciotto - di corsa a scuola, di corsa al  lavoro;  persino  i  pasti  si  fanno  con  l’orologio  in mano. Si corre col motorino per raggiungere la pale- stra. Così non si ha quasi tempo per riflettere. Duran- te il Natale  i ritmi rallentano, molti affanni si ricom- pongono, si placano. Siamo indotti a partecipare alle emozioni degli adulti, loro sì presi dai ricordi. Certe emotività  spirituali  fanno  comunque  bene,  incidono sui progetti per l’avvenire”. E le mamme e i papà dei ragazzi che cosa ne pen- sano?  Andiamo   a   indagare   in   via   della   Balduina. “Sono cambiate molto le cose da vent’anni a oggi - ci dice Mara che ha una bimba di quattro anni - Il 1980 ha segnato l’ultima tappa del boom economico in Ita- lia distogliendo da traguardi prioritari oggi forse nuo- vamente trovati”. “ Ma un genitore come fa sbaglia - interviene con decisione Ruggero, papà di Claudio  di sette anni - La cosa più importante è di riuscire a dare esempi validi nel limite del possibile e lasciare piano piano far fare ai figli piccole scelte,  anche  errori rimediabili,  per evitare che il salto dell’ emancipazione  si trasformi in un salto nel buio,  con  i rischi conseguenti”.                Diamo voce adesso a Marco, giovane laureando in Scienze Politiche all’Università La Sapienza : “Intor- no ai vent’anni è normale che i propri confini esisten- ziali si estendano - riflette a voce alta – Natale con la sua carica contribuisce a illuminarli Come si fa a non sentirsi  vicini  e  solidali  con  i  bambini,  ad  esempio, che in Sierra Leone, nel corso della guerra civile, sono stati costretti a uccidere, a praticare e subire violenza? Per non parlare poi del destino delle giovani ragazze del  luogo.  E  il  terrorismo  internazionale,  la  cultura della violenza, gli integralismi non solo religiosi, l’e- marginazione dei Paesi in via di sviluppo? Beh, non si possono ridurre a problemi sociologici, essendo prima di tutto e tristemente drammi umani “. Francesco ha  trentadue anni,  è un operaio edile. Si  confida  :  “  Non  sono  sposato  eppure  ho  un  gran desiderio di paternità. Il mio  lavoro  è precario, anche se  avendolo,  non  posso  lamentarmi.  Credo  che  in Europa  siano  stati  fatti  culturalmente  e  socialmente molti  passi  avanti.  Ma  a  volte  ci  ritroviamo  a  fare  i conti   con   problemi   di   civiltà   ancora   gravi.   Senza andare troppo lontano, penso a quanti si trovino senza lavoro o in cassa integrazione, magari con una fami- glia da mantenere. Questa è una tragedia, perciò il mio augurio in questi giorni è tutto per loro. Insegne colorate e  finestre  lasciano intravedere abeti illuminati,  caldarroste in graticolo a profumare l’aria;  nelle piazzette notiamo  bambini sullo scivolo e sulle altalene, le sciarpe al vento e gli occhi sereni. Si muovono con passi fiduciosi,  sicuri che  qualcuno vegli su di loro. L’età dell’incanto, degli stupori  . Siamo anche su Internet www.igeanews.it ... e dal prossimo numero i Forum cultura    •    cultura    •    cultura    •    cultura    •    cultura E’ un messaggio religioso o una semplice ricorrenza? La domanda l’abbiamo rivolta ai nostri giovani NATALE: FRENESIA O SENTIMENTO ? Papà incerti perché ritengono di sbagliare la scelta tra il religioso ed il profano ––– Laura Piccinelli ––– LACASADEI PREPARATI   PRONTI ACUOCERE O GIA’COTTI Carni di 1a qualità Punto vendita di carni biologicamente testate Preparazioni gastronomiche di: Antipasti • Primi e Secondi Piatti pronti a cuocere e già cotti Specializzati in Piatti Natalizi Prenotate in tempo per servirvi meglio Tel. 06.35420503 La Macelleria  D’ELIA  in Viale Medaglie d’Oro, 368 Voi pensate agli inviti... al resto pensiamo noi