8 S           ono le otto del mattino, sto uscendo per andare in
          ufficio,   prendo   la   macchina,   percorro   via   della
Camilluccia verso Piazza Giochi Delfici e, come al soli-
to, rimango imbottigliata. La giornata inizia male! A un
certo punto la memoria mi segnala un ricordo che allevia
il mio malumore. Da qualche giorno è stato inaugurato
un nuovo servizio di trasporto, quello che ha come sede
stradale  il  Tevere  e  permette  di  andare  in  battello    da
Ponte Duca d’Aosta all’Isola Tiberina evitando le  file, i
semafori, le imprecazioni degli automobilisti esasperati.
         Ci penso un po’. Sono perplessa ma un’occhiata alla
strada  mi  fa  alla  fine  decidere.  Ogni  tanto  bisogna  pur
rischiare. Mi sposto su  via della Farnesina ed in pochi
minuti  sono  davanti    ai  parcheggi  dell’Olimpico  dove
lascio l’auto. A piedi raggiungo la scalinata d’accesso al
capolinea del bus fluviale, sotto Ponte Duca d’Aosta lato
Foro  Italico.  Attendo  fiduciosa.  Passano  dieci  minuti,
nessuna traccia del  battello.
        Accanto a me ci sono due turiste francesi, che appro-
fittano  dell’attesa  per  prendere  il  sole  sulla  banchina.
Trascorrono altri dieci minuti. Il battello non si vede. Mi
spazientisco, mi chiedo: non sarà, per caso, una leggenda
metropolitana?
         Non lo è. Mezz’ora dopo il mio arrivo al capolinea
ecco finalmente  avvicinarsi un’imbarcazione di modeste
dimensioni. M’aspettavo qualcosa con una stazza mag-
giore, ma va bene anche così. Mentre saliamo un’hostess
ci  avverte:  nel  caso  in  cui  volessimo  fare  il  tragitto  di
ritorno dall’Isola Tiberina a Ponte Duca d’Aosta con que-
sto  stesso  mezzo  e  alla  fermata  fosse  in  attesa  molta
gente  dovremmo scendere al capolinea e metterci in fila
con gli altri. Le turiste non capiscono, mi guardano per-
plesse,  mi  chiedono:  “che  cosa  ha  detto  la  ragazza?”
Nessuno, tra il personale, parla francese o inglese. Tra-
duco io,  si può partire.
        Compro  un  biglietto  d’andata:  un  euro.  Mi  confer-
mano  che  c’è  una  fermata  nei  pressi  di  Ponte  Cavour,
vicino al mio ufficio. Eccoci dunque in navigazione sul
Tevere. E’un viaggio gradevole anche se il battello pro-
cede con una certa lentezza a causa di problemi di traffi-
co non uguali a quelli che s’incontrano sulle strade citta-
dine e tuttavia consistenti. Infatti, incrociamo continua-
mente canoe e altre piccole imbarcazioni e dobbiamo dis-
tricarci  tra  correnti  e  secche.  Ma  non  è  solo  quello  c’è
anche da evitare il pericoloso “motoondoso” che investi-
rebbe i galleggianti.  
Prendo atto con rassegnazione che comunque arrive- rò in ritardo in ufficio. Ma a differenza di quanto mi acca-
de  quando  mi  trovo  incastrata  negli  ingorghi  stradali
riesco a non innervosirmi. Mi tranquillizza e mi fa star
bene il paesaggio che scorre davanti ai miei occhi e che,
per certi aspetti, mi sembra di scoprire per la prima volta
pur essendo nata in questa città. Vista dal fiume Roma
sembra ancora più bella. I monumenti fanno capolino dai
platani che costeggiano il Lungotevere. Le nove e mezza,
arriviamo alla mia fermata. E’ trascorsa un’ora e mezza
da quando sono uscita  da casa.
        Sono in ritardo, come gli altri giorni, quando uso la
macchina  per  arrivare  fin  sotto  l’ufficio.  Ma    sono  di
buon umore. Mi sento come una turista, come se venissi
da una breve vacanza: che mi ha permesso di vedere e
apprezzare aspetti della bellezza di Roma che prima non
conoscevo o non apprezzavo. E’ dunque un bilancio posi-
tivo quello che faccio al termine della mia prima espe-
rienza di utente del nuovo servizio di trasporto pubblico
fluviale romano. In questo bilancio certo non posso far
entrare la scelta di servirmi ogni giorno del battello per
andare al lavoro. Come scoprono gli altri 2 mila romani
che  –  secondo  dati  del  comune  -  salgono  mediamente
ogni giorno sul bus fluviale ancora non si possono fare
previsioni certe sugli orari di partenza, arrivo e percor-
renza del battello. Ci sono poi altri problemi, tra cui quel-
lo di “coabitare” sul Tevere con le imbarcazioni (armi)
dei canottieri romani che vi vivono da più di un secolo.
         In attesa di soluzioni  di cui già si parla - come l’i-
stituzione di semafori fluviali da collocare sotto i ponti
(figuriamoci  un  otto  f.s.  in  allenamento….bloccato  dal
rosso!) - non mancherò tuttavia  di ripetere  l’esperienza
di oggi, cioè la traversata di Roma in battello ogni qual-
volta che mi vorrò godere in totale relax le bellezze della
mia città, senza farmi innervosire e distrarre dall’incubo
del traffico automobilistico.
Il Forum è sul nostro sito. Quali le vostre opinioni e proposte?      www.igeanews.it R AT TA Gioielleria - Argenteria 00136 ROMA - P.ZZA DELLA BALDUINA, 29 TEL. 0635343444 (gdg) Si è concluso l’undici giugno scorso il secon- do laboratorio di Formazione politica sul tema: ”La Costi-
tuzione Italiana. Attualità di un patto”. Organizzato dalla
Associazione Polis Duemila, in collaborazione  con l’U-
niversità  LUMSA  e  la  XXXV  Prefettura  Diocesana,  il
corso  è stato frequentato da numerosi giovani che hanno
assistito a undici lezioni (ogni mercoledì, con inizio alle
18,30, a partire dal due aprile scorso) di valenti docenti
universitari.  E’  stato  il  giornalista  Candiano  Falaschi,
autore della serie televisiva” L’Alba della Repubblica. La
Costituzione Italiana”, a tenere,  mercoledì undici   giu-
gno, l’ultima lezione. Subito dopo la cerimonia di chiusu-
ra e i saluti del Presidente Vittorio De Luca.
          Polis Duemila
SUCCESSO DELCORSO
SULLACOSTITUZIONE Deve andare piano per non “scuotere” i galleggianti ancorati alle sponde INVECE DELL’AUTO ILBATTELLO SULTEVERE IN GITATURISTICA – Laura Pinzauti – ELETTRODOMESTICI • VIDEOSTEREO TV • TELEFONIA CELLULARE • COMPUTER • CONDIZIONATORI Roma - Via Trionfale, 8179 Tel. 06 30 14 648 - Fax 06 30 53 890