3 Sono diverse le questioni di fondo che restano   ancora   insolute   nel   territorio   di Roma   Nord.  Al   riguardo   l’Associazione Culturale Igea vuole proiettare la sua azio- ne anche sul medio e lungo termine attra- verso il rilancio del Comitato di quartiere, ma  soprattutto  intende  creare  una  “confe- derazione”,   attraverso   il   giornale,   tra   i numerosi   Comitati   ed   Associazioni   di zona.    Queste  le  indicazioni  emerse  dal- l’assemblea generale dei soci che si è riuni- ta il 23 maggio scorso nei locali del Centro Don Orione di via della Camilluccia. Dopo   aver   rivolto   un   indirizzo   di saluto   ai   partecipanti   e   il   benvenuto   ai nuovi soci  il presidente dell’Associazione, Angelo Di Gati, ha aperto i lavori illustran- do le ultime iniziative culturali e quelle in cantiere. E’stato appena lanciato il 1° Con- corso    Cortometraggi    “Frame    Contest 2005”, a soggetto libero o ispirato alla vita dei quartieri, i cui filmati dovranno perve- nire entro il 26 ottobre per essere sottopo- sti all’esame di una giuria che sceglierà le opere migliori per la premiazione prevista a dicembre. Per i soci sono in programma, dopo  le  vacanze  estive,  visite  guidate  a musei, monumenti e parchi pubblici, con- certi e convenzioni per spettacoli teatrali. Soffermandosi   sull’attività   editoriale   del periodico   “Igea”   Di   Gati   ha   riaffermato l’indipendenza e l’autonomia del giornale che proseguirà la sua funzione di portavo- ce  dei  cittadini  dei  Municipi  XVII  e  XIX proponendosi  sempre  quale  strumento  di pressione per la soluzione dei problemi al fine di rendere più vivibili i nostri quartie- ri. Ma il giornale - ha osservato Di Gati - potrà avere più incisività se sarà rivitaliz- zato dal Comitato di Quartiere in modo da proiettare l’attività dell’Associazione Cul- turale Igea anche sul medio e lungo perio- do  puntando  alle  questioni  di  fondo  che dovrebbero interessare e coinvolgere altre associazioni di zona nell’intento di stabili- re una strategia comune. Su   quest’ultimo   punto   si   è   aperta   una ampia discussione alla quale sono interve- nuti Gustavo Credazzi, Giovanni Di Tom- maso,   Ferruccio   Ferrari   Pocoleri,   Tilde Richelmy, Maria Gabriella Serra, Domeni- co  Ardizzone  e  i  giovani  soci  Francesco Amoroso, Federica Ragno e Paolo France- sco Ferminelli. Sono emerse varie proposte intese   a   raccogliere   la   sensibilità   della gente  e  la  voglia  di  fare.  L’assemblea  ha deciso di affidare lo studio del rilancio del Comitato   di   Quartiere   ad   un   gruppo   di coordinamento   che   dovrà   redigere   una relazione programmatica in collaborazione con esponenti giovanili dell’Associazione. Da parte sua il presidente Di Gati ha anti- cipato   il   suo   proposito   di   realizzare   nel 2006 un Convegno sul traffico nell’area di Roma  Nord  con  la  partecipazione  di  rap- presentanti di istituzioni e delle associazio- ni di zona. L’assemblea  ha  quindi  preso  in  esame  i bilanci consuntivo 2004 e preventivo 2005 che sono stati illustrati dal tesoriere, Gusta- vo  Credazzi,  e  successivamente  approvati all’unanimità. www.igeanews.it Il Forum è sul nostro sito. Quali le vostre opinioni e proposte? L’Assemblea della Associazione Igea UNIRE I COMITATI – Giuseppe Maria Ardizzone – Dopo le nostre segnalazioni sul Foro Italico QUALCOSA SI MUOVE – Alessandro Michelini – Notiamo, con soddisfazione, come anche gli   altri   organi   d’informazione   stiano finalmente   trattando   alcune   importanti questioni  che  Igea  ha  già  da  parecchio tempo segnalato ai propri lettori. Per primi ci siamo occupati della vicenda dell’aula bunker al Foro Italico. Vi abbia- mo raccontato la storia di quella che fu la Casa della Armi, detta anche della Scher- ma, i suoi fasti e il rapido declino di quel gioiello  architettonico  del  Razionalismo italiano. Vi abbiamo illustrato i progetti di valorizzazione  che  da  decenni  ammuffi- scono nei cassetti ministeriali. Vi abbiamo riferito  della  triste  e  mortificante  attuale condizione  di  casamatta  blindata,  che  ci ricorda come tra il dire e il fare ci sia sem- pre di mezzo il mare. Un mare dove naufraga, almeno per ora, il sogno  di  realizzare  un  parco  sportivo  al Foro   Italico.   Per   anni   abbandonato   sé stesso, l’intero complesso è finalmente al centro di una querelle tra Stato, Comune, Coni e società di calcio. Ognuno di questi soggetti cerca però di tirare acqua al pro- prio mulino, dimenticando che si tratta di un bene comune e non di un luogo da cui trarre  esclusivamente  profitto.  Valorizza- zione dell’arte, dell’ambiente e della cul- tura sportiva. Solo di ciò dovrebbe occu- parsi  chi  opera  al  Foro  Italico  ed  ha  a cuore il futuro di questo luogo. La  casa  delle  Armi  torna  ciclicamente  a far parlare di sé. Recentemente gli asses- sori del comune di Roma Gianni Borgna (Cultura) e Roberto Morassut (Urbanisti- ca) hanno rassicurato i romani che presto potranno riappropriarsi di quel tesoro per- duto.   Ma   il   problema   è   quantificare   il relativistico   concetto   di   “presto”.   L’ex presidente    del    Coni    Mario    Pescante, attuale   sottosegretario   ai   Beni   Culturali con delega allo sport, informa che ci sono ben 22 milioni di euro stanziati e in attesa di  essere  spesi  per  il  recupero  dell’opera di Moretti. La burocrazia italiana raggiun- ge però paradossi ioneschi. Crea conflitti ed  incomunicabilità  tra  poteri  ed  organi dello Stato. Ed è così che una semplice caserma, con una quindicina di carabinieri in tutto, con- tinua  ancora  a  occupare  e  nascondere  un bene che è stato concepito per essere vis- suto e goduto da tutti. Il paradosso è che i poteri dello Stato con- tinuino  a  fare  appelli,  lanciando  promes- se,  e  poi  non  riescano  a  comunicare  tra loro per sbloccare la situazione. A  parole sono  tutti  disponibilissimi,  nei  fatti  ogni cosa  rimane  così  com’è,  da  venticinque anni. In tutto ciò le cronache dei giornali nazio- nali raccontano solo una parte della que- stione.  Quella  riguardante  i  progetti  e  le relative  difficoltà  burocratiche,  ma  solo quando qualcuno solleva le questioni del caso.  Noi  invece,  in  quanto  osservatori privilegiati   sul   territorio,   monitoriamo costantemente la situazione. E continuere- mo a farlo. Se ci saranno novità, ritardi o abusi, i nostri lettori, come sempre, saran- no i primi a saperlo.